PSA - Figlio del Vento


Questa figlia del vento, come dice un vecchio saggio arabo? Beh sì, questa bimba, che all'attuale foto ha due anni è  una PSA, una Purosangue Araba e quindi una figlia del vento!

Ora vi potrei raccontare tutto ciò che ce scritto su Wikipedia o tutti siti internet relativi, ma evito il solito discorso, entrando nella vera attitudine di questi meravigliosi cavalli e miglioratori di praticamente tutte le razze equine!

Per la loro eleganza? Per il loro carattere o quella nobiltà d'espressione? Sono sopratutto le doti morfologiche che hanno condotto gli allevatori ad "insanguare" le proprie linee equine con il PSA. In quanto resistenza e velocità non ce paragone con nessun'altra razza equina. Certamente qualcuno dirà: "Ei tu, e il PSI - Purosangue Inglese, dove lo metti, in parentesi?" Sì perché proprio il velocista per eccellenza è nient'altro che un puro derivato PSA... ancora andate ad indagare su Wikipedia!

E che dire del Haflinger, quel carino coso sauro con i crini bianchi, che in ogni maneggio insegna a cavalcare ai bimbi? Certo, derivato arabo da El Bedavi, andate a leggere su Federazione Haflinger Suedtirol o quel maestoso Andaluso, il PRE, deriva dal cavallo Berbero quindi l'arabo magrebino(!)  e poi ovviamente migliorato con il PSA, quindi un'altro puro derivato... E così via! Insomma, la maggior parte dei nostri equidi sono effettivamente cucini dei figli del vento ;-)

E che cos'è che rende l'Arabo così unico? Guardate qui:


...si muove con tale eleganza che sembra trasportato dal vento, come una foglia di rovere d'autunno quando lentamente scende dal ramo a terra, ma ha un cuore così grande che non teme neanche la fine, se la persona sua amata lo condurrà fino là... lui ci va! (Non è farina del mio sacco ;;;-)

Comunque chiunque ha montato un PSA avrà già fatto questa esperienza, incurante di dolore e ferite o rischio lui/lei va avanti, basta che ci sia quella persona per la quale vale farlo, quella della quale ha fiducia!

L'Endurance Equestre è la disciplina del PSA, questo perché in quanto resistenza e tenacia non ce paragone con altre razze, ma è anche una disciplina che domanda tanta saggezza e tecnica da parte del cavaliere o l'amazzone nel mio caso. Sì perché l'arte dell'endurance è saper dosare le forze equine in modo da essere in grado non solo di resistere per 30, 60, 90, 120 o 160 km, ma magari di poter ottenere il premio più ambito in questa disciplina che è la "best condition". Sì la miglior condizione fisica, cioè i battiti del cavallo dopo 20 minuti dall'arrivo dovranno essere i più bassi di tutta la categoria. Certo se ci fosse sia il primo posto in categoria e anche la "Best Condition"... ;-)